Inchiesta\ Italia, terra bruciata

Dopo aver ricevuto batoste nei più svariati ambiti, l’Italia ha deciso di primeggiare ancora una volta. Non sembra corretto, tuttavia, identificare il paese solamente con il suo nome, poiché questo è inconfutabilmente composto proprio di persone, di italiani, e proprio loro stavolta rientrano all’interno del target dell’argomento trattato.

Il popolo italiano è vittima e fautore inconsapevole del preoccupante fenomeno contemporaneo che è stato osservato da alcuni anni, ma di cui in pochi ancora sentono parlare. Da un lato le più grandi case editrici e librerie italiane non trovano spazio ed interesse economico sufficiente nei piccoli paesi di provincia, ma dall’altro, anche dove queste sono presenti, in cittadine come in metropoli, i clienti sembrano essersi ridotti drasticamente.

Entrando nel merito dell’argomento, i dati certi di cui si dispone accertano che 13 milioni di persone (21,1% della popolazione) che risiedono in comuni con più di 10.000 abitanti, non godono di un servizio tanto semplice quanto essenziale che viene invece fornito altrove dalle librerie. Per quanto riguarda i vari livelli di istruzione, 262 mila sono gli alunni  della scuola primaria che frequentano un istituto con patrimonio bibliotecario inferiore alla media. Relativamente alla scuola secondaria di primo grado e quella secondaria di secondo grado, invece, gli sfortunati raggiungono le rispettive quote di 147 mila e 77 mila, per non parlare di un numero altrettanto elevato di studenti che non dispone minimamente di una biblioteca scolastica.

 

E’ presente però una correlazione certa tra assenza di librerie e indici di lettura? Il responsabile dell’Ufficio studi AIE (associazione italiana editori) risponde che nelle aree metropolitane e nei centri urbani maggiori ( ossia aventi più di 50.000 abitanti), località in cui la rete di librerie ma anche di biblioteche è più densa e stabile, i residenti che dichiarano di essere dei lettori sono rispettivamente il 51,1% e il 44,4%. Già nelle periferie questo valore scende al 42,8%, e l'indice di lettura diminuisce col decremento della dimensione del centro abitato, fino al 35,4% nei comuni di un massimo di duemila residenti.

 

In conclusione, chiaramente in uno stato di crisi allarmante come questo non sarebbe poi così ridicolo accostare “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury alle circostanze attuali, ma paradossalmente nel romanzo la situazione non può che migliorare, la stessa situazione che ora, purtroppo, sembra procedere in tutt’altra direzione.


Ulivi Giacomo

 

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