Film\ Colleteral Beauty



“Collateral beauty” racconta la storia di Howard, manager di successo, che, in seguito alla morte della figlia di 6 anni, perde ogni amore per la vita. Si chiude in se stesso e diventa apatico di fronte a qualsiasi cosa accada. I suoi colleghi e amici cercano di aiutarlo, cercando di instaurare un rapporto con l’uomo, con pochi risultati. Allora, i tre intercettano delle lettere che Howard ha scritto all’Amore, al Tempo e alla Morte e assumono tre attori che interpretino i destinatari. Il film si sviluppa all’interno di una New York natalizia, senza però celebrare quella magia della festività invernale. La storia perde di vista gli indicatori spazio-temporali, concentrandosi su argomenti che colpiscano la mente e il cuore di chi lo guarda. In un mondo in cui finzione e realtà si intrecciano facendoci chiedere se ci sia differenza tra le due, gli argomenti da affrontare sono tanti e molti sono messi in secondo piano, forse per mancanza di tempo. Con numerose similitudini con l’opera di Dickens “A Christmas Carol”, qui i tre “fantasmi” non incitano ad un comportamento migliore ma dicono la verità e si fanno anch’essi protagonisti della loro astrazione: l’Amore può innamorarsi, la Morte deve fare i conti con la sua vecchiaia e il Tempo affronta la lotta contro se stesso. Si può subito capire che le tre astrazioni sono comuni a tutti, non solo ai protagonisti del film. Commovente, un po’ scontato in alcuni punti ma con un finale inaspettato, il lungometraggio invita a ragionare sulla bellezza della vita e su tutto ciò che contribuisce a renderla tale.

Alice Preziosi

 

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